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Il Progetto Mountak

Nel 1992 uscì negli Stati Uniti il libro "Project Mountak", di Preston B. Nichols e Peter Moon, che suscitò un certo scalpore negli USA.
Gli autori sostengono che il progetto di Montauk sia la continuazione dell’esperimento Filadelfia. Esso comprendeva diversi sconcertanti sviluppi che rientrano sia nell’alta tecnologia che nel paranormale: il teletrasporto, il viaggio nel tempo, lo studio della memoria umana, il condizionamento a distanza, lo sviluppo di apparecchiature psicotroniche per potenziare ulteriormente le capacità di sensitivi e psicocineti, la materializzazione di oggetti da parte di sensitivi, la distruzione di oggetti e l’uccisione di persone a distanza.
Montauk è l’estremità orientale di Long Island e prende il nome da una tribù di nativi.
Di certo nella zona vi è un enorme consumo di energia elettrica, per ammissione della Lilco (Long Island Lighting Company), l’azienda elettrica isolana.
Esiste un generatore attivo situato presso un garage frequentato da tecnici per le regolazioni e la manutenzione. Questo garage è ufficialmente adibito ad alloggiare le attrezzature per la manutenzione del verde pubblico, ma è sproporzionatamente grande per tale funzione.
Il generatore si trova a Camp Hero, nel parco che appartiene allo Stato di New York e può erogare fino ad un massimo di 70 Megawatt, anche se di solito nel 1993-1995 ne produceva solo 20. Anche 20 Megawatt sono un’esagerazione per dei lavori di giardinaggio.
L’ipotesi di Preston B. Nichols è che in generatore venga adoperato per alimentare i consumi delle strutture sotterranee.
Inoltre a Montauk, verso il 1994, è stata riattivata una centrale elettrica di emergenza, di alcuni anni prima, di grande potenza. Secondo la Lilco si tratta di 100 Megawatt che è una quantità sproporzionata per la popolazione dei paesini di Montauk, East Hampton, ecc., anche in caso di forte afflusso turistico.
Un altro fatto, sicuramente provato ed inoppugnabile, è l’ingiustizia perpetrata ai danni della popolazione indigena di Montauk.
Con un processo farsa, iniziato nel 1908, è stata fraudolentemente sottratta la terra ai nativi americani della tribù Montauk. Essi sono stati dichiarati estinti il 9/12/1910, poiché si erano incrociati con afroamericani ed avevano la pelle molto più scura dei "Pellirossa" puri. Non essendo abbastanza ricchi per permettersi buoni avvocati, hanno dovuto accettare la sconfitta. In questo modo fu possibile costruire la base Aeronautica di Montauk e probabilmente anche un vasto complesso sotterraneo, sulla terra che apparteneva alla tribù di Montauk e che per loro era sacra.
Esiste il fondato sospetto che questo potenziale tecnico-scientifico e, all’occorrenza, bellico sia stato utilizzato anche contro gli alieni in un’operazione di abbattimento di un UFO.
Questa volta non si tratterebbe di un incidente ma di un atto di ostilità deliberata. A raccontare la vicenda è un personaggio molto controverso, Preston B. Nichols, il quale afferma di aver lavorato per il "Montauk Project" e di esserne uscito negli anni ’80, riuscendo a vincere il condizionamento psicologico cui era stato sottoposto.
Nella base di Montauk c’è anche un potente radar di grosso diametro non specificato dagli autori che lo videro per la prima volta nell’estate 1993. Gli uccelli che si trovavano vicino al radar erano fermi ed anche quando Nichols e Moon lanciarono dei sassi rimasero immobilizzati. Inoltre la telecamera di Nichols non funzionò nei pressi del radar, nonostante che l’apparecchiatura fosse adeguatamente schermata per le emissioni di microonde. Un sedicente addetto alle pubbliche relazioni, della Ditta Cardion, disse a Moon che quello era un radar sperimentale mostrato a tecnici di un paese straniero, da usare per scoprire gli yachts usati per il traffico della droga.
Nichols, esperto in elettronica, rivelò che non occorreva un radar così grande per rilevare tali natanti; sarebbero bastati radar molto più economici, alla portata dei paesi del terzo mondo e che erano in commercio da anni. Ad un amico di Moon fu detto poi che il radar serviva per rilevare le persone che avevano mangiato cibi contenenti bario. Gli alimenti di alcuni paesi arabi, si presume Iraq, Libano, Libia oltre a Sudan e Iran sarebbero stati contaminati con bario in modo che, se dei terroristi avessero cercato di avvicinarsi alle coste degli USA sarebbero stati scoperti...
A parte il fatto che uno o più uomini, anche se allenati, non possono attraversare un tratto dell’Atlantico a nuoto o su un pedalò, Nichols precisò che per rilevare una persona che avesse l’intestino contaminato da bario bastava un radar molto più piccolo.
Gli scrittori notarono anche la presenza di alcune strutture sotterranee al di sotto del radar e nelle vicinanze. Tra di esse c’erano i chiari segni di un ambiente circolare. Un fisico nucleare amico di Nichols espresse il parere che fosse un acceleratore di particelle. Quindi si potrebbe trattare di un radar che emette raggi composti da particelle subatomiche (molto spesso neutroni). Ciò significa che le emissioni di questo radar contengono molta più energia cinetica rispetto ai radar ordinari. Gli impieghi più probabili di questo radar sono:

- L’abbattimento di oggetti volanti non identificati come amici, inclusi anche gli UFO e gli IAC.

- L’emissione di onde di potenza insufficiente a danneggiare le strutture metalliche di un aereo o di una nave o il campo di forza di un UFO. Queste trasmissioni sarebbero dirette verso l’interno degli Stati Uniti per far arrivare messaggi direttamente al cervello delle persone ed effettuare un condizionamento della loro volontà.

Secondo Nichols ed il suo amico, presso i Laboratori Nazionali di Brookhaven a Long Island si trova l’acceleratore di particelle più grosso, che accelera i neutroni fino al 50% della velocità della luce; poi un condotto dirige le particelle verso un secondo anello più piccolo che si trova appena sotto il livello del terreno nell’ex base USAF di Montauk.
Questo acceleratore è del diametro di 625 piedi (circa 190 metri) e in esso i neutroni vengono portati a velocità prossime a quelle della luce. Poi vengono introdotti in un Klystron (o amplificatore di particelle) che dà forma a dei "pacchetti" quantistici di particelle. Le particelle in tutto questo percorso sono sempre estremamente ricche di energia. Infine i "pacchetti" raggiungono uno specchio elettronico dotato di magneti di localizzazione che li trasmette contro l’obiettivo. Queste particelle vengono convogliate in un raggio modulato sulla frequenza portante di 435 Mhz. La frequenza portante può essere paragonata, per intendersi, ad una specie di treno con vagoni che guidano le particelle verso l’obiettivo.
In parole povere, se tutto ciò risulta vero, questi apparati danno l’equivalente elettromagnetico di una mazzata contro il "target" nemico. Un tale raggio potrebbe penetrare all’interno del campo di forze che circonda un UFO e che fa parte del suo sistema propulsivo, molto più efficacemente di un laser.
Esiste il fondato sospetto che questo potenziale bellico sia stato utilizzato anche contro gli alieni, in una o più operazioni di abbattimento di uno o più UFO. In questi casi non si tratterebbe di incidenti, ma di atti di ostilità deliberata da parte terrestre.
A raccontare la vicenda è sempre Preston B. Nichols il quale afferma di aver lavorato per il "Montauk Project" e di esserne uscito nel 1990 (licenziato), riuscendo a vincere il condizionamento psicologico a cui era stato sottoposto ed a ricordare le incredibili vicende e le scoperte da lui compiute, nel ruolo di Assistente al Direttore del Progetto. Nichols avrebbe usato tecniche simili a quelle adoperate dall’USAC per recuperare la memoria e annullare i traumi parassitari e regressivi di coloro che sono stati sottoposti a rapimento da parte degli alieni.
Nichols, che era stato incaricato di costruire uno speciale trasmettitore UHF sulla gamma di 435 Mhz circa, di forte potenza, dopo che altri avevano fallito, capì che il problema era l’uso inadatto di transistors. Egli prese un vecchio trasmettitore dell’USAF a valvole impolverato e lo rimise in funzione. Racconta di aver avuto ordine di caricare l’apparecchio sulla sua Dodge Caravan e di averlo portarlo a Fort Meade, nel Maryland, presso il Quartier Generale della NSA. Là fu condotto da due uomini in un hangar dove c’era un piccolo disco volante telecomandato sospeso per aria. Fu dato l’ordine di accendere il trasmettitore ed il piccolo velivolo cominciò a rullare, vibrare emettendo strani rumori. Fu detto di spegnere il trasmettitore prima che il disco cadesse giù. Non appena Nichols interruppe l’emissione, il disco non diede più alcun problema e rimase fermo.
Il 28/09/1989 fu ordinato a Nichols di portare il trasmettitore nel parco di Smith Point, dove fu collegato ad un oscillatore e ad un automezzo con un'antenna radar sopra.
Dopo alcune regolazioni, fu detto a tutti di tenersi ad una certa distanza dagli apparati. Il trasmettitore fu acceso ed i presenti videro un bagliore azzurrognolo provenire dall’antenna radar e dirigersi verso un punto nel cielo. In quel punto c’era un UFO triangolare di circa 90 metri di lato. L’UFO fu investito dal bagliore azzurrognolo e cominciò ad ondeggiare, poi cadde giù nell’acqua e sbatté contro il fondale.
Gli esponenti del "Long Island Ufo Network" affermarono che il 28/09/1989, giorno del disastro, una astronave che misurava dai 170 ai 300 metri di diametro era sospesa in alto sulla stessa zona ed emetteva potenti raggi di luce. Quattro elicotteri militari e due della polizia della Contea di Suffolk girarono intorno alla presunta astronave madre, poi rivolsero la loro attenzione al relitto. Un’intera famiglia di 3 persone, tutte adulte si trovò nella zona e scattò 48 fotografie. Le operazioni di recupero iniziate alle 20,45 terminarono alle ore 23,30 e per tutto il tempo il gigantesco UFO rimase fermo sulla Baia di Moriches.
Noi tutti ci domandiamo come mai Nichols non sia stato eliminato.
Nichols sostenne che vi sono alcune frequenze radio che possono provocare amnesie. Oltre a ciò, chi comanda a Montauk conosce i comandi ipnotici o subliminali del dimenticare. Fin dal 1974 aveva notato che i suoi colleghi tendevano a dimenticare quasi tutto del loro lavoro passato, che lui invece ricordava. Ciò può essere dovuto sia a fattori genetici della memoria di Nichols, che all’allenamento e a particolari discipline mentali. Quando costruì un’antenna Delta-Time a forma di 2 piramidi attaccate, sembra che la sua memoria sia istantaneamente migliorata di molto. Il fatto eccezionale è che l’antenna Delta-Time era spenta e Nichols non aveva ancora finito di saldare tutti i collegamenti. Ciò significherebbe che l’antenna di tale forma cattura la free energy o energy di punto zero del vuoto, rendendola utilizzabile dai neuroni.
L’antenna Delta-Time è così chiamata perché, secondo Nichols, è una componente della macchina del tempo.
Probabilmente i superiori di Nichols, quando lo licenziarono nel 1990, erano convinti che avesse già dimenticato tutto. O forse anche i suoi superiori, visto il clima di paranoia galoppante, erano sottoposti a questa forma di lavaggio del cervello per cui poco tempo dopo si dimenticarono anche di averlo conosciuto. C’è un antico detto che i burattinai terrestri del cover-up non hanno mai preso sul serio: "Il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi".
Negli anni tra il 1990 ed il 1995, Nichols divenne membro del Liufon e consulente per le questioni tecnico-scientifiche, oltre che amico personale di John Ford.
In seguito, il 23/6/1996 i mass-media diedero la notizia che John J. Ford, di 47 anni, presidente del Liufon era stato arrestato. Anche Joseph Mazzucchelli, 42 anni e Edward Zabo, elettricista della Nortrop Gunman Corp. furono catturati come suoi complici e poco dopo rilasciati.
L’accusa era di cospirazione per avvelenare, mediante presunto materiale radioattivo, alcuni esponenti politici locali e incendiare la sede del Partito Repubblicano. Il piano quindi sarebbe proseguito con una specie di grottesco mini golpe locale per prendere il potere nella contea di Suffolk. Zabo avrebbe venduto a Ford quantità mortali di un radioisotopo rubato dalla installazione Northrop.
Il procuratore James M. Catterson, per dimostrare che i tre componenti del Liufon erano completamente ed irrimediabilmente psicopatici, affermò che Ford aveva scritto e spedito ai soci un bollettino in cui si affermava che nel 1995 le foreste di Pine Barrens erano state incendiate a causa della caduta di un enorme Ufo. Nella circolare si affermava anche che agenti della polizia della contea e del FBI avevano appiccato altri incendi per distrarre l’attenzione della gente ed attuare il cover-up. Nel bollettino si affermava anche che Mazzucchelli era stato avvertito di un complotto di agenti governativi per ucciderlo con il benestare della polizia locale.
Anche la Northrop ed il Ministero della Difesa avevano aperto due inchieste. Tutti e tre gli indiziati si sono proclamati innocenti. L’unica prova a carico presentata dal procuratore era una raccolta di intercettazioni telefoniche molto confuse, in cui sarebbe stato delineato il complotto. Nel novembre 1997 è stata emessa la sentenza: internamento in manicomio a tempo indeterminato non inferiore ad un anno per John Ford e pene minori per gli altri due.
Un argomento che gli scettici accampano per demolire tutte queste indagini è che gli apparati militari del mondo non perdono tempo per balordaggini. In realtà i ministeri della difesa di tutto il mondo si occupano dei fenomeni extraterrestri fino alla paranoia.
Sulla rivista "Lobster" n° 32 pag. 30-32, vengono esposte da Armen Victorian, di origine armena, alcune vicende da lui vissute in prima persona. Egli è un polemico ufologo, politologo e teorico delle cospirazioni britanniche, che litiga spesso con gli altri ufologi e lavora in modo indipendente.
Victorian riporta varie informazioni che afferma di aver ricevuto dal NORAD (North American Air Defense, con sede in un bunker a Colorado Springs, proprio dove Tesla fece esperimenti).
Dopo il 17/12/1969, con la chiusura del "Blue Book", grazie alla Commissione "Condon", gli UFO sono stati rinominati e riclassificati come:

- UCT "Uncorrelated Target" o UTR "Uncorrelated Target Report" ("Obiettivo Non Correlato" ad un’origine conosciuta) se si trova all’interno dell’atmosfera terrestre.

- UCE "Uncorrelated Event" o UER "Uncorrelated Event Report" ("Evento Non Correlato" ad un'origine conosciuta) se si trova nello spazio esterno.

Il termine "Target" ovviamente non fa pensare ad una campagna pubblicitaria, ma bensì ad una potenziale pericolosità e quindi ad un possibile tentativo di distruzione dell’intruso da parte americana. Ciò sembrerebbe smentire le affermazioni di Condon secondo cui gli UFO non costituivano e non costituiranno mai motivo di interesse per la difesa (lettere del "Norad" allo scrittore del 13/11/1995 e 19/12/1995 e dell’U.S. Space Command del 28/4/1993 e 7/4/1994).
Inoltre Armen Victorian si recò a Washington nel 1996 e l’ONI (Office of Naval Intelligence) lo indirizzò presso un piccolo edificio non lontano dal Pentagono, la Pentagon House, anch’essa appartenente al Dipartimento della Difesa USA.
I funzionari che svolsero il colloquio con Victorian dissero che ufficialmente non si occupavano di quelle cose, ma che ufficiosamente erano immensamente interessati a qualunque rapporto o informazione grezza che lui fosse stato in grado di fornire, nonostante fosse un civile e privo di una rete informativa stabile ed affidabile.
Appare ancora una volta evidente la condotta menzognera di Condon e risulta molto ridicolo il cover-up, se gli apparati della difesa nordamericana conversano esplicitamente su corrispondenza non classificata, e per di più con un giornalista, riguardo dell’argomento Ufo e visite extraterrestri.
Robert Lazar
Ai primi del 1989, il giomalista televisivo George Knapp, della KLAS di Las Vegas, stava conducendo una serie di trasmissioni sugli UFO. Nel mese di marzo, Knapp fu avvicinato da Robed Scott Lazar, un trentenne che dichiarò di essere un fisico, di aver lavorato nel complesso di Nellis e di avere una serie di rivelazioni da fare.Knapp controllò la sua storia e si convinse a renderla nota. Fu ciò che avvenne nel corso di due serate televisive, l' 11 e il 13 novembre. Area 51 esplodeva anche tra i mass-media.Lazar, senza mezzi termini, affermò che nell'Area 51 si lavorava a velivoli a propulsione gravitazionale di origine aliena, e che aveva subito accuse di spionaggio e minacce di morte. Egli avrebbe svolto le sue attività tra il dicembre 1988 e l'aprile 1989 in una zona denominata S-4, circa 16 km più a sud dell'Area 51 propriamente detta, presso il laghetto di Papoose. Ora, è certo che Lazar, nel 1982, abbia lavorato presso i Laboratori Nazionali di Fisica di Los Alamos (una circostanza che questo ente cercò invano di negare).Successivamente, con il suo impiego presso S-4, gli sarebbe stato dato accesso ad informazioni altamente riservate. Delle attività di S-4 non sarebbe stato al corrente nemmeno il Presidente degli Stati Uniti. Bob LazarLì, dentro enormi hangar sotterranei fra loro collegati, in un'atmosfera di continui controlli ed intimidazioni, il primo giorno gli sarebbero stati fatti leggere circa 120 documenti sugli UFO: nove astronavi erano cadute in mano alle autorità - non era spiegato come - ed autopsie erano state eseguite su cadaveri di alieni provenienti dal quarto pianeta del sistema stellare binario Zeta Reticuli 2.Poi, Lazar avrebbe potuto lavorare ad un velivolo del diametro di 9-12 m, al cui interno c'era una colonna centrale che correva tra il pavimento e il soffitto del disco. Una consolle appariva rimossa, e le sedie sembravano esser state costruite per «bambini». Secondo Lazar il velivolo era propulso da un reattore ad antimateria, un apparato emisferico posto sul pavimento del velivolo, delle dimensioni di un pallone da basket. Gli sarebbe stato mostrato anche il reattore in funzione. Come «carburante» il disco avrebbe utilizzato poco più di due etti di un elemento con numero atomico 115, un minerale superpesante e secondo Lazar non sintetizzabile sulla terra. Questo sistema propulsivo permetterebbe di manipolare lo spazio-tempo e di rendere invisibili i velivoli.Il lavoro di Lazar sarebbe consistito in un tentativo di duplicare il reattore. Lazar avrebbe potuto osservare da lontano anche i nove tipi diversi di dischi posteggiati negli hangar, ad ognuno dei quali assegnò un nomignolo, e durante un breve volo dell'astronave su cui aveva lavorato: questa divenne blu, luminosa nella parte inferiore e cominciò a sibilare come un apparato ad alto voltaggio elettrico. Sconvolto, la sera del 22 marzo dell'89, per cercare di corroborare le sue paure, Lazar avrebbe condotto sua moglie Tracy, il discusso appassionato di UFO John Lear ed un amico, Gene Huff, in una località desolata a 24 km dalla zona dei presunti test. Qui, avrebbero osservato (Lear attraverso il suo telescopio Celestron) e filmato strane luci ellittiche compiere ardite manovre sulle Groom Mountains. Sul video si sentono anche i commenti eccitati dei testimoni.
In un'altra occasione, però, la sorveglianza li avrebbe scoperti.In seguito, Lazar sarebbe stato minacciato dafI'FBI, e nell'aprile (o maggio) 1989 cancellato dalla lista degli addetti ad Area 51. Sarebbe stato anzi a causa di minacce analoghe che, nel febbraio successivo, Lazar ruppe repentinamente un contratto con la Nippon Television.Poi, nel novembre dell'89, nel corso di un'intervista rilasciata a Benny Goodman della stazione radiofonica KVBG, un uomo che affermava di essere un elettricista della «Reynolds Electronics and Engineering» impiegato nella località di Camp Mercury, nella parte più meridionale dell'Area 51, si fece avanti sostenendo di aver lavorato in un tunnel sotterraneo profondo 1000 m. Lì avrebbero luogo enormi operazioni «coperte».Un marine lo avrebbe pesantemente minacciato quando vide medici in camice bianco portare via su lettini quattro corpi di piccoli esseri sconosciuti. Chiamando alcuni ufologi di Las Vegas, l'anonimo disse che lui e altri 50 lavoratori impiegati a Camp Mercury avevano deciso di appoggiare Lazar, ma pare che l'iniziativa non abbia avuto seguito.Sempre alla KVBG, in precedenza erano giunte le telefonate di un individuo che si nascondeva dietro lo pseudonimo di «Yellow Fruit». Egli avrebbe lavorato ad Area 51 come addetto alla sicurezza. Le sue affermazioni sono, se possibile, ancor più improbabili delle precedenti. Uno dei suoi compagni di lavoro sarebbe stato... un alieno «buono», mentre altri avrebbero fatto parte del gruppo degli EBE (termine usato per descrivere gli alieni nel famoso documento «Majestic 12», un falso quasi sicuro). Uno scontro cruento avrebbe avuto luogo tra i «buoni» e gli EBE, e i primi avrebbero preso il sopravvento sulla base, dove oggi lavorerebbero 37 «buoni» e 3 EBE sarebbero tenuti prigionieri!.L'ufologo William Hamilton si è recato nell'ottobre '89 presso il «Little Ale 'Inn», la birreria di Rachel, sulla statale 375, la cui proprietaria, Pat Travis, gli disse di conoscere di vista «Yellow Fruit». Questo buffo termine non sarebbe altro che il nome del primo livello delle unità di sicurezza dell'Area 51, oltre che l'appellativo di una vecchia unità congiunta Esercito-CIA. Hamilton riuscì a parlare soltanto per telefono con «Yellow Fruit», e questi gli ripete che sotto l'Area 51 c'erano enormi tunnel sotterranei che celavano un'intensa attività governo-alieni.Bob Lazar
Su richiesta di Knapp, Lazar si è sottoposto più volte al test del poligrafo - la cosiddetta «macchina della verità» - con almeno quattro diversi esaminatori e con risultati incoraggianti ma non univoci. Uno degli esaminatori, Terry Tavernetti, ricevette a sua volta minacce telefoniche. Un ipnotista clinico che lavora spesso con la Polizia, Layne Keck, nell'89 ha inoltre sottoposto Lazar a ipnosi regressiva, ed ha concluso che l'uomo è sincero ma che durante il suo periodo di lavoro per i servizi gli sarebbe stato somministrato un farmaco e gli sarebbero state date istruzioni ipnotiche per indurlo a non ricordare i dettagli di ciò che aveva visto.Il giornalista George Knapp, lo «scopritore» di Lazar, ha confermato che le storie su Area 51 erano ricorrenti da anni, e che anche lui aveva raccolto direttamente indizi in senso positivo. Riuscì a contattare almeno quattro altri informatori fra i quali addetti alla sicurezza della base, che avrebbero fatto parziali ammissioni, anche sulla presenza di un velivolo discoidale ad Area 51. Un professionista di Las Vegas gli disse che, mentre lavorava li', vide atterrare un disco, e che perciò fu tenuto per parecchie ore sotto interrogatorio. Un controllore di volo addetto ai radar della base aerea di Nellis, invece, gli raccontò di oggetti che volavano sulle Groom Mountains a oltre i 1.000 km/h.
Un portavoce della base di Nellis, infine, ha confermato a Knapp l'esistenza di un'installazione interna denominata S-4, ma si è rifiutato di dare ulteriori dettagli in merito.Uno dei problemi con Bob Lazar è che é sempre stato stranamente difficile reperire tracce del suo background di specializzazioni universitarie e di impieghi qualificati. Tuttavia, la dichiarazione dei redditi del 1989, che Lazar ha esibito, cita un lavoro retribuito, svolto quell'anno in Nevada per i servizi segreti della Marina. Il modello contiene anche il numero di identificazione di Lazar, comprensivo della sigla «MAJ», che il fisico sostiene di aver avuto quando lavorava ad S-4. L'ufologo Bill Moore, che avversa Lazar, ha avanzato però seri dubbi sull'autenticità di tale dichiarazione. D'altro canto, Lazar é una persona la cui credibilità si presta senz'altro ad essere discussa. Nel 1990, infatti, é stato condannato ad una pena detentiva (sospesa) per aver partecipato alla gestione di una casa di tolleranza a Las Vegas. Lazar ha anche ammesso a mezza bocca di aver intravisto, dentro S-4, due uomini in camice bianco discutere con «qualcuno di piccolo, dalle lunghe braccia», ma si è rifiutato di sostenere che poteva trattarsi di un alieno. Fra i 120 documenti che egli avrebbe potuto leggere, vi sarebbero stati quelli concernenti i progetti «Galileo» (attività di volo con i dischi volanti), «Looking Glass» (studi sulla possibilità di vedere il passato) «Siderick» (su potentissime armi a raggi) e uno riguardante l'origine dell'umanità, che sarebbe nata grazie ad esperimenti genetici degli alieni, che peraltro avrebbero «programmato» anche la venuta di Gesù sulla Terra! Nel 1979, alieni presenti nella base avrebbero avuto uno scontro a fuoco con il personale. Poi, nell'aprile 1987, in un incidente avvenuto ad Area 51, erano morti almeno due addetti. Lazar sarebbe stato chiamato a sostituire uno di costoro.
John Lear
Forse John Kennedy aveva deciso che il prezzo del silenzio era diventato troppo alto e che c’era solo un modo per evitare che i servizi segreti e alcuni gruppi ombra acquisissero troppo potere: dire tutta la verità sugli UFO. Questa è più di una teoria, secondo John Lear, pilota aeronautico ed ex agente CIA e figlio di William Lear, magnate dell’industria Lear Jet. Noto in ambiente ufologico per le sue rivelazioni sul cosiddetto Patto Scellerato (accordo che un governo ombra, il Gruppo MJ-12, avrebbe stipulato con gli alieni all’insaputa degli elettori) Lear fu contattato da un ufficiale della Marina USA, Milton William Cooper, il quale raccontava di aver visto documenti militari concernenti gli UFO nel 1966, quando era di servizio sul sottomarino dell’US Navy USS Tiru. Nel 1988, allontanato dal servizio per aver divulgato fatti coperti da segreto militare e aver parlato con il ricercatore Stanton Friedman, nei mesi seguenti Cooper vuotò il sacco e su un sito Internet parlò di tutti i documenti governativi top secret riguardanti gli UFO da lui personalmente visionati. Lear avallò gran parte delle sue rivelazioni.
Nel 1988 decaddero i diritti sul famoso spezzone filmato di Abraham Zapruder, il cineoperatore che involontariamente impresse in 26 secondi di pellicola la morte del Presidente Kennedy. Così C. Hansson, un ricercatore indipendente che investigava sul caso JFK già da parecchio, lo incorporò in un suo documentario intitolato The Truth Betrayed: Dallas Revisited. Sempre alla ricerca di finanziamenti per le sue indagini, Hansson spedì una copia del documentario a John Lear. Lear iniziò ad appassionarsi al caso JFK, e Cooper gli disse di conoscere il motivo per cui sarebbe stato organizzato l’attentato: Kennedy avrebbe minacciato alcuni esponenti dell’intelligence di "voler dire al pubblico tutta la verità sugli UFO e così il MJ-12 decise di farlo fuori". Cooper sosteneva di aver visto documenti timbrati MJ-12 che narravano con dovizia di particolari come l’assassinio fosse stato pianificato ed eseguito da uomini dei servizi. Quello stesso anno Lear mostrò il documentario di Hansson nel corso della riunione annuale degli ex agenti dei servizi segreti USA, che si tenne a Las Vegas, chiedendo ai colleghi: "se ipoteticamente i vostri superiori vi avessero ordinato di uccidere il Presidente degli Stati Uniti, avreste obbedito?" Quattro persone alzarono la mano.
Forse il terribile segreto di Marilyn fu lo stesso che causò la morte di un Presidente giunto alla decisione di rendere noto quello che oggi il dottor Michael Wolf definisce "Il Grande Annuncio". E questo certamente non piacque ai burrattinai. Non sapremo mai la natura dei segreti racchiusi nel diario rosso di Marilyn. Ma quelle pagine bruciano ancora, come pagine di storia mai scritte. Bruciano, come una verità ancora coperta da un’orribile "ragion di stato".
  
Robert Dean
Robert Dean è stato impegnato nel campo della ricerca UFO per gli ultimi 40 anni. Cominciò la sua ricerca mentre era in servizio attivo nell’esercito degli Stati Uniti, in cui militò per 27 anni. Si ritirò dall’Esercito nel 1976, da veterano altamente decorato, dopo aver combattuto come comandante di unità di Fanteria in Corea e Vietnam. Prestò servizio anche nelle operazioni di spionaggio, con incarichi di qualifica "Cosmic top secret". Mentre eseguiva questo incarico fu di aiuto nel trasferimento del Quartier Generale in Belgio. Dean lavorò nel Reparto Operazioni ed è stato membro dello Staff di Comando Interno e, in tale contesto, ha operato per conto di SAUCER (Comandante Supremo Alleato Europeo), che ha incontrato pressoché ogni giorno.foto.h4.jpg (3534 byte)
E’ stato vice sceriffo dello stato dell’Arizona ed ex direttore della Sezione della Contea di Prima per il Mutual Ufo Network, MUFON. Egli è tuttora membro del MUFON, senza incarichi. E’ anche membro del centro per gli studi sugli UFO (CUFOS), nonché membro dell’Ancient Astronauts Society. Fu inoltre per ben 12 anni membro del Comitato Direttivo dell’Organizzazione di Ricerca dei Fenomeni Aerei ( APRO).
E’ laureato in Storia Antica, Psicologia e Filosofia, all’università dell’Indiana e ha completato studi estensivi in Archeologia e Teologia.
Mr. Dean può essere contattato scrivendo all’indirizzo seguente : 2732 South Gwain Place, Tucson ; Arizona 85713.
ROBERT DEAN OGGI

Guardando oggi Robert Dean e parlando con lui, non ci si immaginerebbe mai che un uomo così colto, e profondamente spirituale, abbia combattutto alcune delle peggiori guerre accadute sul nostro pianeta. Se interrogato sulle sue innumerevoli conoscenze si potrebbe dilungare per ore non mancando mai di citare il suo datore di lavoro nella accezione più poetica de " il meraviglioso giovane di Galilea".
Eppure Bob, in qualità di sergente maggiore, ha condotto i suoi uomini in prima linea in Vietnam, Laos e Cambogia.
Il guerriero che è in lui oggi, però, combatte per quella che lui ritiene essere la vera missione della sua vita, rivelare alla gente ciò che vide una notte mentre si trovava a Parigi presso lo SHAPE, il quartier generale delle forze alleate in Europa (N.A.T.O.). Una notte, era molto tardi, tutto era tranquillo nella "war room" (stanza della guerra) alla quale era stato assegnato Robert Dean con la classificazione di massima segretezza "Cosmic Top secret". foto.h2.jpg (14874 byte)I ragazzi cominciavano ad avere sonno, quando qualcuno tirò fuori un fascicolo alto circa 20 cm intitolato "Assessment" (la valutazione) e lo fece leggere anche a Bob. Nessuno dormì più quella notte. Il documento era il rapporto di uno studio condotto dalle forze alleate al fine di stabilire se sussisteva una minaccia per il pianeta da parte di civiltà extraterrestri. L’indagine era cominciata nel 1961 a seguito di un incidente che fece sfiorare lo scoppio di un terzo conflitto mondiale. Nel bel mezzo della guerra fredda infatti, era stato avvistato un notevole numero di oggetti volanti non identificati di forma circolare, metallici, che volava sopra l’Europa. Entrambe le super potenze pensarono ad un nuovo velivolo segreto della forza nemica, ma ben presto si resero conto che la tecnologia utilizzata da questi mezzi era troppo avanzata rispetto alle nostre possibili conoscenze tecnologiche. Il rapporto concludeva che il pianeta terra era visitato da almeno quattro differenti razze extraterrestri e che non avevano intenzioni ostili, perché se le avessero avute, con la tecnologia in loro possesso, avrebbero potuto distruggerci in un lampo.
Da quel giorno, ci confessa Bob, la sua vita non è stata più la stessa. Inizialmente la questione lo interessò solo da un punto di vista tecnico, entrava e usciva dai reparti specializzati in quel tipo di indagini per farsi aggiornare sulle nuove scoperte. Una volta smessa la divisa, però, cercò di capire più a fondo che tipo di implicazioni poteva avere una tal rivelazione. Si accorse che la piena comprensione del fenomeno non poteva esulare da profondi studi umanistici, si laureò in Storia antica, Psicologia e Filosofia all’università dell’Indiana e approfondì teologia, antropologia e tutte le altre discipline affiliate per scoprire che non siamo soli nell’universo e che non lo siamo mai stati. Prese coscienza che quel governo a cui aveva giurato fedeltà e per il quale sarebbe stato disposto a morire aveva mentito alla gente e tradiva quella costituzione che aveva il compito primario di difendere. Oggi è il solo motivo per cui si risveglia il ruggito del suo spirito di combattente, ora che ha capito che la gente "non solo ha il diritto di sapere, ma ne ha anche bisogno" perché "quando ci si renderà conto che noi siamo solo gli abitanti di un piccolo pianeta e che l’universo pulsa di vita intelligente e tutti noi possiamo entrare a far parte della grande famiglia cosmica, vi sarà un’espansione della coscienza degli abitanti di questo pianeta che certamente ci farà superare tutte le nostre diversità e ci permetterà di vivere una vita degna di essere vissuta."
Da parecchi anni ormai, Bob accompagnato dalla moglie Cecilia viene invitato a partecipare in tutto il mondo ai vari congressi riguardanti il fenomeno UFO e ha rilasciato ormai centinaia di interviste alle televisioni e radio di tutto il mondo. Incessantemente continua a spiegare alla gente le conclusioni dei suoi trenta anni di studio basati sulle capacità analitiche a cui è stato addestrato mentre era un militare.
" Ho trascorso 27 anni nell’esercito degli Stati Uniti come soldato professionista e ho avuto l’opportunità di venire assegnato ad alcuni quartieri generali con una classificazione "Cosmic top secret" tra il 63 e il 67. Ho potuto vedere con i miei occhi fotografie, documenti, ho letto rapporti, studi, ho perfino visto fotografie di autopsie su alieni...ho esaminato le prove, le ho valutate e ho tratto le conclusioni così come mi hanno addestrato a fare... Questa storia con tutte le sue implicazioni potrebbe cambiare il mondo. Potrebbe scatenarsi un disastro se non fosse rivelata nella maniera più opportuna, stiamo avendo a che fare con qualcosa che potrebbe scuotere il nostro mondo a tutti i livelli, economico, sociale, psicologico, e politico, ma l’impatto maggiore potrebbe avvenire a livello teologico, una volta che la verità verrà fuori, credo che tutte le grandi istituzioni religiose collasseranno. Questa è la reale portata del fenomeno, e questa e la ragione per cui ce l’hanno tenuta nascosta e per cui continuano a mentirci".
Bob è assolutamente certo che non solo il suo governo è a conoscenza di questa realtà da più di 50 anni, ma anche tutti gli altri compreso il vaticano. Ognuna di queste potenze ha interessi nel mantenere l’ordine stabilito per salvaguardare i propri interessi ed affari. Racconta al microfono di un noto giornalista messicano Jaime Maussan che grazie alla tecnologia aliena sulla quale i governi hanno potuto studiare, a seguito di Crash o volontari atterraggi, potremmo usufruire di risorse alternative quali l'energia pulita "Hai mai sentito parlare, Jaime, di quegli scienziati americani che sono stati in grado di produrre e controllare la fusione a freddo? Questo è accaduto più di 17 anni fa, ciò significherebbe energia pulita, per sempre. Tutto ciò ha a che vedere con gli extraterrestri ed è gestito dalle mani di poche persone, solo per avarizia e sete di potere". Le accuse sono pesanti, ma Bob non ha più niente da perdere, si dice stanco e vecchio ed è determinato a rivelare la sua verità fino al giorno della morte.
La sua convinzione che questa realtà potrebbe cambiare completamente il nostro modo di guardare alla vita non è solo supportata da chiacchiere. La conversione spirituale che questa esperienza ha portato nell’uomo Robert Dean è vividamente tangibile, il suo modo di relazionarsi al prossimo con aristocratica tolleranza, l’affetto che sa dare a tutti i suoi amici, la sua profonda fede nelle capacità degli uomini, "esseri immortali parte della infinita intelligenza", fanno di lui un uomo esemplare e di tutte le sue conferenze che si concludono quasi sempre come un’ovazione, una lezione di coraggio e di armonia. Non crede nella scusa che il governo non abbia mai rivelato tutto quello che sa per non creare panico, si dice certo che la gente potrà accettare la verità se viene preparata in tempo ed adeguatamente, e finalmente sarà libera di decidere autonomamente. I governi non sembrano volersi prendere questa responsabilità , " ma non stanno facendo altro che posporre l’inevitabile, il contatto di massa con civiltà provenienti da altri pianeti accadrà che loro lo vogliano oppure no, perderanno tutto il loro potere, già in questi ultimi anni hanno perso molta della loro credibilità in diversi paesi." Ancora una volta ci troviamo a dover sottolineare che la questione UFO porta con sé delle implicazioni storiche, sociali e soprattutto spirituali di intensità tali da poter mettere in discussione tutto ciò che abbiamo ritenuto vero fino ad oggi. E’ accaduto a Robert Dean, fedele servitore della patria Americana per la quale ha ucciso e per la quale sarebbe stato disposto a morire. Oggi il suo messaggio è essenzialmente d’amore, di cambiamento, di unione, il coraggio e la grinta che ancora lo contraddistinguono nonostante la non più giovane età sono ora al servizio del meraviglioso falegname di Galilea", il nuovo soldato di Dio non combatte più per seminare morte, ma per difendere la vita non soltanto quella fisica, ma anche e soprattutto quella spirituale.
LETTERA DI BOB DEAN
" Lasciate che vi spieghi qualcosa. Potrei raggiungere la mia tomba entro pochi anni portando con me molti segreti. Ve ne sono alcuni che non rivelerò mai, perché sono così terribile da spezzare il cuore.... Sto violando il mio giuramento di segretezza solo e soltanto su questo argomento perché sono fermamente convinto che la gente ha il diritto di sapere la verità, e ne ha bisogno. E come mi capita di dire spesse volte una volta che la gente prenderà coscienza di questa realtà, una volta che si renderà conto che non siamo soli e che non lo siamo mai stati, questa conoscenza, secondo me causerà un’espansione della coscienza della razza umana che ci porterà ad essere un’unico popolo. Sono così depresso, così rattristato dalla nostra storia, il sangue che è stato versato in tutti questi secoli per motivi politici, religiosi, razziali. Io credo nelle possibilità della razza umana, io credo nel futuro della razza umana, e credo che dobbiamo lasciare quel tipo di odio, di animosità, di stupidità e di ignoranza alle nostre spalle. Non ci sarà permesso di entrare nel 21° secolo e non ci sarà consentito di viaggiare nello spazio e di raggiungere i nostri amici della nostra famiglia cosmica se non decidiamo di crescere come un unico popolo e di lasciarci il nostro passato alle spalle. Dobbiamo smettere di pensare a noi stessi come americani, italiani, inglesi , francesi ,tedeschi, o come bianchi, gialli o neri dobbiamo cominciare a pensare a noi stessi come agli abitanti di un piccolo pianeta nell’infinito universo e lasciare l’odio e tutte le armi che ha generato alle nostre spalle."
Il caso Diaz


Devo dire che dubbi nel caso di Carlos Diaz ne ho avuti anch'io. Questo è avvenuto alcuni anni fa, quando ebbi l'impressione che anche per Carlos momentaneamente o definitivamente i contatti si fossero interrotti. Lo esprimeva ripetendo spesso "io non sopporterei di perdere il contatto" e tirava fuori delle immagini dicendo "questo è un nuovo video", mentre sapevo che lo aveva registrato anni prima. Costruiva delle fondamenta non vere di una situazione che egli voleva intensamente che continuasse. Subiva ovviamente svariate pressioni e, al di là della sua caratura morale (Carlos è persona semplice e sincera) ha contato molto sulla sua famiglia, tutt'oggi molto unita. Si sente molto, al suo fianco, la presenza della moglie, che è da tempo determinante nella gestione dell'immagine pubblica di Carlos e dei due figli, uno di tredici anni, l'altro di nove. Tutti hanno visto gli oggetti, non hanno però avuto le stesse esperienze di contatto di Carlos, non hanno cioè parlato con "loro", è solo Carlos a parlare con loro. Quando Carlos si è reso conto di essere unico e di non potere (e forse anche non volere) condividere con altri le sue esperienze, è entrato in crisi. All'epoca aveva già raccolto numerose foto ed alcuni filmati. Le foto erano state analizzate da Victor Quezada, dell'Università Grupo Sol, poi da Mario Torres, un fisico matematico e da un altro ricercatore, che si trova a Nord di Monterrey, Ismael Rodriguez, super esperto di computer specializzato a livello di "stato dell'arte" su apparecchiatura Silicon Graphics. Il loro responso è stato che il materiale di Carlos Diaz è completamente genuino. Ma hanno messo in chiaro un aspetto, che rientra nella logica: è il problema della luce. Questi oggetti non emettono luce, la luce entra dentro l'oggetto, sembra anzi essere assorbita dall'oggetto stesso. Gli scienziati non se lo spiegano. Il computer dice che si tratta di una situazione aberrante, perché l'oggetto non può generare luce e non emetterla verso l'esterno. Un alone esterno presente attorno all'oggetto librato in aria dovrebbe esserci, ma negli UFO ripresi da Diaz ciò non avviene e gli scienziati brancolano, per così dire, in questa luce irradiata solo internamente.
La risposta che cerchiamo forse è in un "pattern", un modello di riferimento ancora da individuare. In Messico stiamo lavorando alla ricerca di questo "pattern", ed è giusto farlo perché la ricerca ufologica secondo noi si è fermata di fronte all'ostacolo delle molteplici evidenze filmate. Prendiamo i diversi tipi di UFO filmati sulla Crimea, da Carlos Diaz, da Billy Meier, o quelli dell'eclisse di Città del Messico ed ecco che puoi esprimere valori come la luminosità, la densità della luce, la velocità, le caratteristiche meteorologiche, dati che puoi raccogliere in una tabella cui attribuire un valore "x" e confrontare con gli altri. Trattandosi di parametri reali, attraverso questi sappiamo se l'oggetto è reale. Per la scienza se il modello si riproduce, allora è vero. Se ne desume che i più qualificati ricercatori, Jim Dilettoso, Victor Quezada, Mario Torres, Corrado Malanga, progrediscono nei loro studi ma, per trovare un "pattern" distinguibile, i risultati devono essere collegati. Solo così si giungerà a creare modelli di "UFO-tipo" validi e riconosciuti, cioè delle unità di misura come il chilogrammo o il chilometro. Ma forse è un'illusione.
Ma torniamo al caso Diaz. Innanzitutto devo dire che al di là della bellezza dei suoi documenti foto e filmati, io stesso ho visto personalmente questi oggetti. Erano circa le 23 di una sera dei primi di settembre dei 1994 e mi trovavo, in compagnia di un'altra persona, nei pressi dell'abitazione di Diaz a Tepoztlan. Abbiamo potuto vedere un oggetto molto grande di colore giallo e rosso che poi è stato come "assorbito" dalla stessa montagna diventando un fascio di luce, un bagliore strano, contenuto dentro i limiti della stessa figura, che non emetteva luce verso l'esterno. Era assolutamente identico ad uno degli UFO fotografati da Carlos. Questo mi ha dato una conferma interiore. lo credevo nel suo caso, ma a livello tecnico ho potuto avere la certezza che era reale, che l'oggetto era vero. I contatti di Diaz cominciarono 14-15 anni fa, a Città del Messico, dove lui risiedeva con i suoi genitori, a Cohacan, un quartiere a sud della capitale. Sappiamo che da tempo Carlos credeva nella realtà del fenomeno UFO e che aveva avvistato delle piccole luci dalla sua finestra, ma una volta poté vedere un oggetto più grande, stazionario, che sembrava posasse per lui. Carlos aveva la passione per la fotografia, prese quindi la sua macchina e riuscì a scattare un paio, forse tre foto: ne abbiamo vista una, è veramente straordinaria, mostra un UFO pressoché identico a una delle sue foto più famose. Passò un certo periodo e fino ai primi anni Ottanta Carlos ha vissuto una vita normale, diventando sempre più bravo come fotografo. Un giorno gli fu richiesto di fotografare l'alba su una montagna che si chiama Cerro del Acusco. Aveva fermato la macchina in una piazzola dell'autostrada e stava aspettando il sorgere del sole e invece spuntò improvvisamente un oggetto molto grande, che all'inizio Carlos confuse col sole ma poi, visto che l'oggetto era fermo a non oltre cento metri da lui, si convinse che non era il sole e febbrilmente iniziò a fotografare. Carlos era già un professionista, prova ne sia che un suo libro di foto di antiche mappe del Messico era stato pubblicato dall'Istituto di Antropologia del Messico, ma in quel momento non disponeva dell'attrezzatura idonea per realizzare trucchi o fotomontaggi, a causa di seri problemi economici. Fu quindi preso di sorpresa da quella strana cosa che si era alzata e si era fermata, sospesa in aria. Carlos aveva la macchina ritardata su 40 Ohm per riprendere il sole ed allora scattò un paio di foto in cui si vede l'astronave raddoppiata a causa della sovraimpressione, poi regolò la macchina e scattò due foto dell'oggetto, una di lato, una di sotto. Poi i suoi contatti sono continuati, ma sempre a livello visuale e fotografico. I primi contatti diretti, invece, con gli esseri, sono venuti quattro o cinque anni dopo, quando già abitava a Tepoztlan.
Da cinquecento anni questi oggetti appaiono su Tepoztlan e in questa cittadina di 20.000 persone, 18.000 mila li hanno visti e per la gente gli avvistamenti sono un fatto normale, ma non vengono interpretati come UFO.
[foto UFO - 20K - ritorno a questa pagina con "back"] Dicono, molto poeticamente, che quelle luci sono il modo in cui le montagne comunicano tra loro. Tepoztlan si trova in una piccola valle circondata da montagne che anticamente erano considerate sacre nella cultura Tllauica, di derivazione Azteca. Erano visti come "segni del cielo", la cui presenza era collegata a fenomeni che dovevano succedere, come terremoti, eclissi solari, ecc. In un convento francescano di Tepoztlan i frati, curiosamente, hanno dipinto le cupole con dei fiori simili alla forma di un'astronave, un fiore che peraltro non cresceva in quella regione. Carlos ha avuto dunque la possibilità di fotografare, ma poi è arrivato il giorno in cui, per la prima volta, ha visto le entità, che apparivano (e lo sono ancora oggi) identici agli esseri umani. Niente grandi teste, antenne, ma esseri - questo ce lo ha spiegato Diaz - che si erano inseriti e perfettamente integrati nella società, con i loro figli che studiavano alle stesse scuole dei bambini di Tepoztlan, persone che mangiavano come noi e che avevano modificato la loro genetica per adattarsi al nostro eco-sistema terrestre e che da tempo, da molto tempo, abitavano sulla Terra. In merito alla loro provenienza Diaz ha sempre ribadito che essa non è importante, che quello che conta è che sono già sulla Terra. Condivido la sua opinione. Si ritiene comunque che vengano dalla costellazione delle Pleiadi e che fra di loro ci siano individui di diverse razze. C'è quindi un accostamento, anzi una possibile continuazione del caso Meier. Sappiamo, a livello non ufficiale, che lo stesso Meier ha scritto a Carlos e che in una lettera lo ha messo in guardia contro i pericoli che esistono con i ricercatori senza scrupoli come gli Elders, Welch, ecc. C'è quindi un pericolo di inquinamento, ma siamo del tutto certi che, almeno fino a questo punto, Diaz è pulito e sano. Non crediamo peraltro che diffonderà altro materiale per due ragioni: perché non ce l'ha o perché preferisce tenerlo celato.
Oltre alle foto e ai filmati trasmessi dalla televisione messicana, Diaz si è già mostrato in pubblico nel 1993, nel "Programas de Investigacion" di Jaime Maussan. Esistono però dei filmati di Diaz pressoché inediti; in uno si vede l'astronave che ondeggia lievemente e poi emette un raggio di luce che raggiunge il suolo e, in un altro, un oggetto di colore verde, ripreso tra le montagne di Tepoztlan.
Conosco altre persone che, grazie ad un appostamento, hanno filmato proprio questo stesso oggetto sull'Hotel Tepoztlan, nei pressi della casa di Carlos Diaz. Sarebbe, secondo quello che mi hanno descritto, lo stesso che io ho avuto modo di vedere, ma non la fortuna di registrare.
La mia è stata un'esperienza incredibile, durata solo 25 secondi. Avevo già visto degli UFO, ma non come quello e a distanza così ravvicinata. Ho provato una grande emozione, combinata con la voglia di non perdere il minimo dettaglio di quello che stavo osservando e poi un'ansia molto forte e il desiderio anche di vedere gli "esseri". Ero con una mia assistente, anche lei ha visto e poi abbiamo visto delle luci, sul campo di calcio di Tepoztlan. Altri moltissimi testimoni hanno potuto seguire questo oggetto e, contemporaneamente, registrare strani problemi di corrente elettrica che va via esattamente nel movimento in cui compaiono questi oggetti in cielo. Ogni 8 settembre l'oggetto puntualmente ricompare; per Tepoztlan è diventato un appuntamento turistico e la gente arriva da tutte le parti con le video camere per filmare le sue evoluzioni. Ma è certo che l'altro aspetto del problema, quello della "presenza" di questi esseri tra noi, è più rilevante.
Resta difficile pensare che degli "alieni" si siano insediati nel nostro Paese, eppure è così. Essi non si manifestano ai ricercatori UFO, bensì alla gente semplice. Non c'è una collaborazione con gli esperti, scelgono invece le persone a loro piacimento, il contatto - ad esempio con Carlos - avviene in modo molto sporadico, a volte una o due volte al mese, a volte ogni sei mesi, non c'è una continuità. Anche per questo Carlos non può essere considerato un contattista che ha un messaggio da diffondere, ma è un contattista comunque, perché ha contatti continui, vissuti da lui come un'offerta di alternativa alla vita pericolosa che stiamo vivendo sulla Terra, perché ha potuto estrarre, dei concetti da loro comunicati, il succo, vale a dire la salvezza con l'ecologia e formule precise. Carlos si è per esempio interessato, attraverso l'aiuto di persone con sostanziose possibilità economiche, alla costruzione di una casa totalmente autosufficiente a livello ecologico. La casa esiste, è pratica e funzionale.
Diaz dice di essere stato invitato a salire sull'astronave tre o quattro volte (come premio per essersi guadagnato la loro fiducia). Vi si accede attraverso le sezioni rosse, che sono meno calde delle gialle. Entrando egli si sentiva come trasformato in luce stessa, non sentiva più il suo corpo. Carlos racconta di come a volte si sia coperto gli occhi con le mani per controllare se riusciva più o meno a vedere la luce e non la sua mano. Ha capito quindi di essere diventato lui stesso di luce, la stessa luce dell'astronave, non è però riuscito a spiegarsi se il corpo resta fuori, se cioè avvenga uno sdoppiamento e solo l'anima ha accesso, oppure se tutto il corpo diviene luce. Una volta "integrato" nel corpo dell'astronave (Carlos la intende come una entità biologica viva) egli avrebbe dunque avuto la possibilità di viaggiare con loro e di sorvolare la regione dei Chiapas, dove i Pleiadiani avrebbero una loro base e su un altro posto della Repubblica Messicana, Tsacatecas. Carlos dice che questi Pleiadiani sono "esseri di luce" che hanno la possibilità di crearsi un corpo quando lo desiderano e di contattare liberamente le persone prescelte. Sicuramente deve esserci un programma specifico dietro questa metodologia di scelta: Carlos non è certo che possano aver contattato altre persone, ma ritiene che si siano insediati, oltre che a Tepoztlan, anche a Città del Messico e che, sul piano ipotetico, egli può "volere" degli incontri, ma che tutto dipende da loro. È un programma di sensibilizzazione per un piano futuro, per farsi conoscere, mano a mano, nel tempo. Sembra che questa razza stabilitasi a Tepoztlan abbia relazioni con altre specie aliene, come i "Grigi"; lo si deduce dal fatto che Carlos ha fotografato altri tipi di UFO, di aspetto metallico e non di luce, e sembra che anche i Pleiadiani gli abbiano detto che questi altri esseri piccoli, i "Grigi", siano a loro servizio, quindi c'è già un collegamento.
Apparentemente, il tipo di "entità umane superiori", o meglio entità che possono "umanizzarsi" sono benevole, mentre gli altri non sembrano benevoli. Ma questo, al mio rientro in Messico, sarà oggetto di ulteriori approfondimenti, perché il problema dei rapimenti, pur non essendosi mai verificato alcun caso specifico a noi noto, dovrà essere affrontato anche nel nostro Paese.
Ufo in Belgio 1990
L’avvistamento del Belgio è una testimonianza unica nel suo genere.
Per la prima volta nella storia, infatti, l’aeronautica belga svela gli elementi più scottanti di un fenomeno che scienziati e militari non hanno esitato a definire inspiegabile.
È il 30 maggio del 1990, a pochi chilometri dal confine con l’Olanda, centinaia di persone, tra cui tre pattuglie della polizia, osservano per diversi minuti le evoluzioni di uno strano apparecchio di forma triangolare. I radar di Glons e Semmerzake, che controllano il traffico aereo della zona, captano un segnale anomalo. Nessuno immagina ancora quello che da lì a pochi minuti accadrà.
Alle 00,05 dal quartier generale dell’aeronautica militare belga, parte l’ordine di far decollare due F-16. Gli aerei si portano immediatamente in contatto radar con quello che in seguito verrà definito "oggetto volante non identificato".
Improvvisamente, l’oggetto sconosciuto, passando dai 300 a 1700 piedi d’altezza, accelera da 280 a 1700 km orari, in un solo secondo, facendo perdere le proprie tracce. Una accelerazione impossibile per qualsiasi aeromobile di fabbricazione terrestre, che provocherebbe la morte immediata di ogni essere umano, poiché il limite massimo che può sopportare un pilota da caccia, è cinque volte più basso.
Al termine dell’inchiesta, il colonnello De Brouwer, capo della sezione operazione dell’aviazione belga, rilascia una dichiarazione inquietante:
<<"Quando degli scienziati seri dicono che bisogna avere il coraggio di affrontare l’ipotesi di fenomeni di origine extraterrestre lei come reagisce?">>
De Brouwer: Siamo sempre prudenti perché noi abbiamo bisogno di prove concrete, ma questa ipotesi, è chiaro, rimane aperta!
  
La teoria del viaggio nel tempo
Il tempo è uno degli enigmi più grandi contro i quali si scontra inesorabilmente il raziocinio umano; uno di quegli ostacoli ostici e coriacei da superare che l'uomo si è, da sempre, trovato sulla via della conoscenza sia scientifica sia filosofica.
S. Agostino, cozzando anch'egli nelle sue meditazioni con lo con lo scoglio del tempo, e non riuscendone a livello conoscitivo a comprendere la natura, lo ha definito creatura e strumento di Dio nelle cui correnti l'umanità si muove. Einstein lo ha collocato al fianco delle tre dimensioni spaziali canoniche elaborando proprio sulla sua problematicità la teoria che lo ha reso famoso. In verità il mistero del tempo ancor oggi è avvolto nell'impenetrabile e promette di rimanervi ancora per molto. Una delle sue rappresentazioni più frequenti e che è entrata a far parte del dire comune c'è data dalla spirale (le spirali del tempo) nelle cui volute si possono identificare i periodi storici vissuti dall'umanità. Ed è
proprio su questo modello che si fonda un'altra ipotesi che tenta di dare luce al problema UFO, quella del viaggio nel tempo. È questo un campo molto gradito alla letteratura utopica che ha trovato un altro spazio non indifferente per l'esplicarsi delle sue avventure mirabolanti. Ebbene, i sostenitori di quest'ipotesi affermano che l'uomo, in un futuro più o meno lontano, sarà in grado dì manipolare il tempo a piacere come oggi, ad esempio, riesce e sa farlo con i metalli.
Questa conoscenza gli permetterà di viaggiare, o meglio saltare, da una voluta temporale all'altra e lungo tutta la spirale del tempo. Se ne tornerà così nel passato a rivivere la sua storia lontana o volerà nel futuro a vedere ciò che sarà di lui. Gli UFO altro non sono che i meccanismi dei quali l'uomo si serve in questi viaggi meravigliosi. È assurdo, viene allora sostenuto, che l'umanità odierna si arrabatti tanto per cercare di scoprire la natura ed il perché dei dischi volanti e dei loro occupanti, poiché non c'è assolutamente nulla di nuovo da apprendere: gli uni sono tecnologie puramente umane poiché gli altri non sono che esseri umani. I piloti UFO, quindi, sono dei terrestri provenienti dal futuro, da una corrente temporale che per l'uomo di adesso non è ancora giunta e che si realizzerà in seguito, ma che, contemporaneamente, ha già un suo presente, pur essendo futura, ben preciso e vivo. Il paradosso di un futuro che è presente è, per ora, assolutamente inspiegabile e ci fa ancora una volta toccare con mano l'enigmaticità' della dimensione temporale.
Desmond Leslie ci offre a chiarimento una bella immagine. Potremmo prendere come esempio chiarificatore di un viaggio nel tempo un microsolco. La puntina che permette l'estrapolazione del suono rappresenta il nostro presente ed il solco del disco invece il nostro spazio-tempo. Tutta quella parte del solco che si trova davanti alla puntina rappresenta il futuro, quella che le sta dietro il passato. Logicamente, dal nostro punto di vista e in base alle attuali conoscenze, l'unica possibilità è quella di procedere regolarmente lungo solco. Se invece, alla luce di nuove stupefacenti conquiste scientifiche, l'uomo potesse sollevare la puntina a suo piacere collocandola, ad esempio, dall'inizio alla fine del disco, avrebbe ottenuto un "salto" temporale che gli consentirebbe di spostare il suo momento esistenziale (la puntina) da un punto all'altro del tempo.
Neil Armstrong e gli alieni
Una voce dice addirittura che Neil Armstrong, scendendo dalla navicella nello storico momento del primo allunaggio umano, avrebbe pronunciato la frase: "Sono tanti... ci aspettano... vogliono che ce ne andiamo..." Dalla postazione-guida, secondo questa raccapricciante cronaca, il comandante Collins gli ordinò di proseguire e completare la missione come previsto. La decisione fu presa per evitare il terrore e il caos sulla Terra.
La famosa "passeggiata" di Armstrong e Aldrin sul suolo lunare sarebbe dunque avvenuta tra gli sguardi indiscreti e minacciosi di alieni tenuti fuori campo dalle telecamere. A quanto pare, Armstrong non ha mai smentito questo racconto.
<< Abbiamo ancora l'astronave aliena sotto osservazione >>
Una frase misteriosa incastra la Nasa
Non c'è pace a Cape Canaveral. Dopo le polemiche suscitate dalle esternazioni di Edward Aldrin che ha rivelato che l’Apollo 11 non era solo nello spazio, (dichiarazione poi ritrattata) e dopo la perdita dei preziosi nastri dello sbarco sulla Luna, ecco una nuova tegola che cade sull'Agenzia Spaziale Americana. Apparentemente la situazione non è così grave, visto che la notizia è passata in sordina ripresa solo da alcuni media, ma la sostanza è molto compromettente e come buona abitudine della NASA le dichiarazioni hanno sempre rivolti inaspettati. Ma veniamo ai fatti. Una rivista americana specializzata in esopolitica e ufologia è riuscita a entrare in possesso di un nastro originale che custodisce alcuni segreti nascosti, almeno in apparenza.
Il 13 marzo 1989, Donald Ratsch (un membro americano della società radiofonica che controlla tutte le trasmissioni nello spazio della NASA) sta monitorando i dialoghi dello Shuttle Discovery. E sceglie il momento giusto per registrare, udendo questo messaggio dell'astronauta indirizzato alla base sulla Terra: “Houston qui Discovery, abbiamo ancora l'astronave aliena sotto osservazione". Una frase che non lascia spazio ad interprestazioni.
Inizialmente la NASA ha negato tutto, come da prassi, ma quando da Houston hanno realizzato che non si sarebbe potuta negare una registrazione "reale", hanno riconosciuto la veridicità dei dialoghi in questione legittimandoli, ma hanno aggiunto che era una alterazione della pellicola e che la frase pronunciata era stata fraintesa.
Ma qualcosa non torna. Chiunque abbia sentito la registrazione non ha dubbi che l'astronauta fosse più che serio e che pronunciasse esattamente quelle parole. Naturalmente gli scettici non ci stanno e parlano di caso montato da nulla e parole alterate. Ma esistono diversi riferimenti in trasmissioni sentite ma non registrate, che vedono l'astronauta ripetere alla NASA “Fuoco...Fuoco". Si può pensare ad una parola in codice per identificare l'UFO. Ma questo rientra nelle ipotesi.
Poi, come successo altre volte la Nasa cambia la frequenze di trasmissione. Ma perché tutta questa premura? Situazione già viste con i dialoghi dell'Apollo 11 e del Gemini. Infatti non è la prima volta che gli astronauti vengono uditi a parlare apertamente di navicelle aliene che spiano minuziosamente i loro spostamenti. Un funzionario della Cia interrogato sull'argomento ebbe a dichiarare:
"L'organizzazione dei servizi segreti e la NASA sono in possesso di numerose prove circa l'esistenza degli UFO ed il loro controllo da parte di esseri intelligenti".
Purtroppo la politica del silenzio in vigore nell'Agenzia Spaziale fatta di prerogative dedite alla censura impedisce ai cosmonauti di parlare troppo. Quando lo fanno sono subito costretti a ritrattare.
(Per chi ha dubbi in merito dispongo della registrazione originale)


L' Apollo 11 incontra gli U.F.O. sulla Luna

Il programma spaziale americano (missioni Mercury, Gemini, Apollo) è stato costantemente monitorato da oggetti volanti non identificati di natura non terrestre, con delle finalità che sfuggono, ancora oggi, ad un'analisi serena dell'accaduto, lasciandoci con tante, troppe, domande senza risposta. Molti astronauti, non più vincolati al segreto militare, hanno ammesso di aver avuto incontri ravvicinati nello Spazio con oggetti volanti, fotografati e filmati durante le varie missioni, dotati di caratteristiche e capacità di volo compatibili con gli U.F.O. Queste testimonianze, essendo gli astronauti persone dotate di un sano equilibrio psicologico, non possono essere interpretate come semplici errori di valutazioni di fenomeni naturali, visioni o allucinazioni. Inoltre, essendo avvenuti nello Spazio tra la Terra e la Luna, questi incontri non possono essere scambiati per fenomeni atmosferici come fulmini globulari che appaiono all'improvviso nella Troposfera, palloni sonda o velivoli sperimentali militari. Tra le tante missioni spaziali la più famosa è quella dell'Apollo 11 (20 Luglio 1969), con l'equipaggio composto da Neil Armstrong (Comandante della missione), Edward Aldrin (Pilota del Modulo Lunare "Aquila") e Mike Collins (Pilota del Modulo di Comando "Columbia") e sintetizzabile con la leggendaria frase pronunciata da Neil Armstrong mentre scendeva gli ultimi gradini della scala del L.E.M. prima di toccare il suolo lunare: "Questo è un piccolo passo per l'uomo, ma un balzo gigantesco per l'Umanità.". Tale missione permise ai primi esseri umani di passeggiare sul suolo lunare per raccogliere rocce e polvere da analizzare nei laboratori di ricerca e confrontarli con le rocce terrestri; installare attrezzature scientifiche varie, tra le quali alcuni specchi che, riflettendo i raggi laser inviati dal nostro pianeta, permettono ancora oggi di calcolare con precisione millimetrica la distanza Terra - Luna. Ma due grosse sorprese attendevano i radioamatori in ascolto da diverse località del nostro pianeta ed i tecnici statunitensi della NASA: quelli che seguono sono alcuni estratti delle conversazioni tra gli astronauti ed il Controllo Missione a Houston. La prima sorpresa avviene durante la fase di immissione in orbita lunare del Modulo di Comando "Columbia"; la ricezione del segnale è molto debole e le comunicazioni tra la navicella e la Terra sono disturbate:
  • Apollo 11: "Si sente bene adesso?"
  • Controllo Missione: "Affermativo! Vi riceviamo, vi riceviamo!"
  • Apollo 11: "Ah, cos'è quello? Avete una spiegazione?"
  • Controllo Missione: "Non l'abbiamo! Non vi preoccupate! Continuate con il
  • vostro programma."
  • Apollo 11: "Mio Dio! ... Incredibile! Questo è fantastico! Non lo potreste mai immaginare!"
  • Controllo Missione: "Roger! Ok, noi sappiamo di quello ... però voi andate nell'altra direzione! Andate dall`altra parte!"
  • Apollo 11: "Che diavolo è quello? ... è molto spettacolare! Mio Dio! Che cosa è ... allora me lo dite cos`è quello?"
  • Controllo Missione: "Cambiate frequenza ... Usate Tango! .. Tango!"
  • Apollo 11: "... Allora ... è una forma di vita quella!"
  • Controllo Missione: "Roger! Vi stiamo dicendo di cambiare comunicazione! Usate Bravo - Tango, Bravo - Tango ... selezionate Jezebel ... Jezebel!"
  • Apollo 11: "Si, ma tutto questo è incredibile!"
  • Controllo Missione: "Registrate su Bravo - Tango, Bravo - Tango!"

A questo punto le comunicazioni proseguono su un canale radio codificato, impedendo ai radioamatori di ascoltare lo scambio di battute che stava diventando molto interessante, ma allo stesso tempo molto imbarazzante da spiegare da parte della NASA, nel caso in cui la faccenda fosse trapelata tra i milioni di telespettatori (tra i quali il sottoscritto che all'epoca aveva solo 7 anni ma era già affascinato dalle missioni spaziali) incollati davanti alla TV ed ignari di quanto stesse avvenendo. La seconda sorpresa avviene durante la fase di risalita dalla superficie della Luna del L.E.M. "Aquila", con a bordo Armstrong e Aldrin, ed il rendez vous in orbita lunare con Collins ed il Modulo di Comando "Columbia". Il dialogo che segue è stato registrato al magnetofono e riportato dal settimanale "National Bulletin" di Montreal il 29 Settembre 1969:
  • Apollo 11: "Cos'è? Per il Diavolo, cos'è? Non voglio saperne di più! Queste ... piccole ... cose ... sono gigantesche, sono enormi! No, no, questa è addirittura un'allucinazione. No, no, no, questa non è un'illusione ottica! Oh, cielo, non ci crederà nessuno!"
  • Controllo Missione: "Cosa ... cosa succede, dannazione? Come state, ragazzi?"
  • Apollo 11: "Sono là, sotto l'orizzonte!"
  • Controllo Missione: "Cosa c'è? ... Disturbi radio ... qui è il Controllo Missione che chiama Apollo 11."
  • Apollo 11: "Roger, siamo qui, ma abbiamo visto altri ... devono essere qui da tempo per osservare le attrezzature."
  • Controllo Missione: "Controllo Missione! Ripetete le ultime comunicazioni!"
  • Apollo 11: "Dico che ci sono altri veicoli spaziali. Sono allineati sull'orlo del cratere!"
  • Controllo Missione: "Ripetete! Ripetete!"
  • Apollo 11: "Lasciateci completare questa orbita, poi ... a casa! In 625 a 5 ... Ho regolato i relè ... mi tremano le mani, non posso ... filmare! Dio, chissà se queste dannate macchine fotografiche hanno ripreso qualcosa? ..."
  • Controllo Missione: "Avete fotografato qualcosa di interessante?"
  • Apollo 11: "Non abbiamo pellicole a portata di mano ... Disturbi radio ... tre colpi dei dischi volanti, o quel che diavolo sono, possono aver rovinato le pellicole."
  • Controllo Missione: "Controllo Missione. Qui è il Controllo Missione ... siete sulla strada per il ritorno a casa? ... Ripeto, siete sulla strada per il ritorno a casa? Cosa sono tutte queste voci sugli U.F.O.?"
  • Apollo 11: "Si sono posati là ... sono sulla Luna ... ci stanno osservando."
  • Controllo Missione: "Gli specchi, gli specchi, li avete piazzati?"
  • Apollo 11: "Si, gli specchi sono al loro posto. Ma chi ha costruito simili navi spaziali può andare li domani e strappare via quei dannati specchi ... Passo e chiudo."
A questo punto terminano di nuovo, bruscamente, le comunicazioni radio tra l'Apollo 11 ed il Controllo Missione a Houston, ma questi episodi bastano per farci capire che il fenomeno U.F.O. esiste al di là di tutte le politiche di "Cover Up" da parte della NASA e del Governo degli Stati Uniti, che continuano a negare l'esistenza di oggetti volanti non identificati e degli incontri avvenuti durante le varie missioni spaziali. Fino a quando?
Roswell 8 LUGLIO 1947
Roswell è una cittadina diventata famosa nel mondo sin dall'8 luglio del 1947, quando in una serata di luna crescente, qualcosa di molto insolito precipitò nel terreno desertico di proprietà di tal Mac Brazel, il primo a trovare i relitti.
Incuriosito dalla natura dei materiali sul luogo dell'incidente (per alcuni si trattò di semplici frammenti costituiti da "pezzi di gomma, stagnola, carta piuttosto robusta e asticelle"), Brazel pensò d'informarne lo sceriffo di Roswell, George Wilcox, il quale, andando sul luogo del ritrovamento, recuperò circa tre chilogrammi di materiale tra frammenti e detriti.
Da lì a breve, giunse puntuale, l'aeronautica statunitense, che mise al sicuro il posto togliendo ogni traccia dell'incidente.
Si dice che in quei febbrili istanti, il tenente Walter Haut, addetto stampa della base militare di Roswell, rilasciò una dichiarazione sorprendente: il misterioso incidente era stato causato da un disco volante.
D'altronde gli alieni (a quell'epoca identificati nei marziani) non avrebbero potuto scegliere un momento migliore per comunicare la loro esistenza a noi terrestri, visto che, astrologicamente parlando, Marte era nei Gemelli, nel segno della comunicazione per eccellenza!
La notizia fece subito il giro del mondo, apparendo nei titoli di testa di tutti i giornali, ma il giorno seguente, l'aeronautica (su cui è lecito pensare abbia ricevuto ordini dalle alte sfere) ritirò il precedente comunicato stampa, affermando che i resti dell'incidente provenivano da un dirigibile meteorologico d'alta quota.
Tra gli ufficiali caddero molte teste e quando l'FBI indagò sull'incidente, annunciò che l'oggetto era in effetti un dirigibile meteorologico, ribadendo più volte l'incompetenza del personale dell'aeronautica statunitense che per primo aveva indagato sull'incidente. Tuttavia, c'è chi ritiene che l'aeronautica abbia lavorato insieme all'FBI per eliminare un elemento scomodo nel corpo militare che voleva rivelare la verità su eventuali visitatori alieni.
A partire da quel momento su Roswell calò il silenzio e la cittadina, divenuta scomoda agli occhi dei militari, venne dimenticata.
Negli anni a seguire ci furono numerose denunce di attività misteriose nella zona intorno a Roswell. Alcuni testimoni dichiararono di aver visto squadre militari recuperare corpi alieni alla fine degli anni '50. Ma secondo l'aeronautica, pur ammettendo che le testimonianze erano accurate, aggiunse un chiarimento: i "corpi" erano fantocci antropomorfi di prova usati durante alcuni test delle forze aeree.
Sull'accaduto, il segreto è tuttora inviolato.
Senonchè anni dopo, due ufologi americani, Stanton Friedman e William Moore, riportarono l'incidente di Roswell all'attenzione dei media.
I due, dopo aver raccolto una gran quantità di dati e avere intervistato circa sessanta persone collegate in un modo o nell'altro con il caso, pubblicarono nel 1980 il libro The Roswell Incident (pubblicato in Italia con il titolo Accadde a Roswell), contenente i dettagli sul caso.
MAJESTIC 12

Nel 1947 il presidente americano Harry S. Truman costituì un'organizzazione segreta composta da scienziati, uomini al governo e militari di elevato livello chiamata Majestic-12 o Majic12 (oppure MJ-12, MJ-XII, Majestic Trust).
L'Organizzazione nacque in seguito al controverso incidente accaduto a Roswell nel New Mexico e una sua funzione importante era quella dello studio del fenomeno ufo e nelle teorie di complotto riguardo agli UFO.
Vi è una smentita ufficiale circa l'esistenza di questa organizzazione che teoricamente studiò il caso Roswell in cui il governo dichiarava che i documenti che proverebbero l'esistenza di Majestic-12 erano falsificati, la firma del presidente non era originale, tratta da una fotocopia di una firma del presidente, la falsità delle firme fu confermato dall''AFOSI(Air Force Office of Special Investigation).
In seguito numerosi documenti riguardo al Majestic-12 furono trovati e divulgati ma dichiarati falsi in un secondo momento.
Gli unici documenti ritenuti originali vennero rinvenuti nel 1978, risalenti al 1950/1951 in cui si menzionano studi sugli Ufo e della presenza di un'organizzazione che si trovava all'interno del Pentagono con a capo il Dr. Vannevar Bush, il Majestic-12?
Probabilmente sono gli unici documenti che comprovano l'esistenza di questa organizzazione segreta.
L'organizzazione Majestic 12 resa pubblica
Nel dicembre del 1984 Jaime Shandera, un produttore televisivo ed ufologo amatoriale, ricevette per posta un filmato in cui si provava l'esistenza di un organizzazione segreta e rese pubblica l'esistenza del Majestic-12.
Nei filmati in possesso di Shandera vi sono due documenti: nel primo vi era l'autorizzazione di Harry Truman a creare Majestic-12 per studiare il caso Roswell, nel secondo documento invece vi era un riepilogo del lavoro svolto da Majestic-12 riguardo al caso Roswell, con la spiegazione dell'occultamento dei corpi degli alieni e dell'astronave in seguito all'ufo crash di Roswell.
I presunti membri del Majestic-12:

-Contrammiraglio Roscoe H. Hillenkoetter
-Dr. Vannevar Bush
-James Forrestal (sostituito dopo la sua morte dal Generale Walter Bedell Smith)
-Nathan Twining
-Generale Hoyt Vandenberg
-Dr. Detlev Bronk
-Dr. Jerome Hunsaker
-Contrammiraglio Sidney Souers
-Gordon Gray
-Dr. Donald Menzel
-Generale Maggiore Robert Montague